Spunti e approfondimenti su Michela Murgia
Una raccolta di podcast, film, libri, interviste e altro per approfondire la mente geniale della scrittrice Michela Murgia
Michela Murgia, nata in Sardegna a Cabras nel 1972 è stata una delle scrittrici italiane che più ho amato seguire fino a quando non ci ha lasciato il 10 agosto 2023.
La scrittrice era presente sui social, in particolare su Instagram (@michimurgia) dove si era fatta conoscere negli ultimi anni in particolare per la sua rassegna stampa della domenica, dove segnalava i titoli e gli articoli di giornale sessisti.



Il mio secondo colpo di fulmine con Murgia è stato quando ho scoperto la sua passione per la cultura coreana e in particolare la k-pop band più potente al mondo, i BTS. La scrittrice aveva iniziato da pochi anni a studiare la lingua coreana, parlandone anche in questo incontro della presentazione del suo ultimo libro Tre Ciotole, qui il link per vederla:
E parlandone anche in un video prodotto per Lavazza insieme alla sua cara amica Chiara Valerio (scrittrice e matematica). L’intervista l’ho assolutamente amata e vi fa capire la potenza dei BTS, qui il link per vederla:

Murgia (e non “LA” Murgia, come ci ha insegnato nel corso di questi anni) aveva parlato del Corea del Sud e delle sue controversie anche in un intervista a Muschio Selvaggio, che ho amato tantissimo perché Fedez ha fatto delle domande un po’ scomode o che comunque potevano mettere la scrittrice e attivista in difficoltà e molte delle volte ne è uscita benissimo, a dimostrazione che era una persona con una mente brillante, in altre invece ammette di vivere delle contraddizioni, che ai miei occhi la rendono umana. L’intervista è molto bella e ve la consiglio, qui il link:
Ho avuto l’enorme piacere di conoscere dal vivo Michela Murgia in un’occasione di lavoro, mentre mi trovavo a Siviglia per la presentazione della nuova collezione di Christian Dior. Ho tirato un urletto di gioia quando avevo visto su Instagram che anche lei era in Spagna per venire alla sfilata e una volta arrivata all’evento è stata proprio il mio capo, Chiara Ferragni, a salutare Michela per poi introdurmi come sua grande fan (il terzo video del post qui sotto). Come vedrete dal video nel post, ero tanto emozionata ma mi ero preparata per questo momento quindi ho detto a Michela che non solo amavo il suo podcast Morgana ma che avevamo in comune l’amore per la cultura coreana. Quello che mi ha colpito di più erano i suoi modi, sorridenti e gentili anche con me che ero una sconosciuta. Siamo poi rimaste in contatto su Instagram quando viaggiavo in Corea del Sud e di nuovo quando è venuta a Milano perché voleva entrare alla sfilata di Bottega Veneta per conoscere Namjoon, il leader dei BTS. Ho solo bei ricordi legati a lei. Qui il link al post se volete vivere con me il ricordo:
Vi ho citato il podcast Morgana condotto da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri. In ogni puntata scelgono una figura controversa ma sicuramente femminista (anche se a volte non dichiarata) per raccontare la loro storia e perché è rilevante conoscerle. La prima puntata è dedicata a Margaret Atwood ma c’è ne sono tante altre come Zaha Hadid, Angelina Jolie, Oprah Winfrey..
Il libro che abbiamo scelto di leggere per il bookclub è “Il mondo deve sapere” pubblicato nel 2006 ed è una raccolta di articoli che Michela Murgia aveva pubblicato sul suo blog per raccontare in prima persona la sua esperienza lavorativa in un call center. Dalla lettura di questo breve libro (150 pagine) si intuisce perfettamente la scrittura ironica e sagace. Si finge spaesata davanti al capo ma in verità si vuole divertire e diverte a sua volta noi lettrici denunciando la tossicità lavorativa.
Il regista Paolo Virzì ha anche basato un film su questa storia uscito nel 2008 intitolato “Tutta la bellezza del mondo” con Sabrina Ferilli, Micaela Ramazzotti, Elio Germano e Valerio Mastandrea.
Su YouTube ho trovato un’intervista a Michela Murgia la quale si discosta parzialmente dal film perché il regista ha preso delle decisioni che lei non condivide. Qui il link:
Un altro libro di Michela Murgia che avevamo citato negli incontri passati del bookclub è Stai Zitta, pubblicato nel 2021 e vi cito una breve parte della presentazione che potete trovare sul sito della casa editrice Einaudi: “Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice piú nessuno.”
Uno delle lezioni più importanti che ho appreso da questo libro è il fenomeno dello mansplaining o minchiarimento è una pratica paternalistica esercitata da un uomo che in una discussione con una donna si metta ad illustrare in modo accondiscendente e semplificato, dando per scontato che ne sappia meno di lui quando ci sono tutti i presupposti per supporre il contrario. Il minchiarimento si presenta in tante forme, dalla facilità di interruzione fino ad esporre lo spiegone non richiesto. Questa tecnica produce inconsapevoli effetti, da un lato conferma il pregiudizio delle donne prive di incapacità intellettuale e poi risponde alla necessità di ribadire una gerarchia sessuale sull’importanza del pensiero. La sottovalutazione della capacità di pensiero delle donna ha risvolti in ogni ambito sociale, dal regalo per la bambina meno impegnativo di quello che riceve il bambino.
Un’altra lezione che mi ero segnata da questo libro è come la scrittrice risponde al fenomeno del “Not all men”: il sessismo è una cultura aggressiva, pensare che basti viverci dentro passivamente per non averci niente a che fare è un’illusione. Ogni maschio eterosessuale che nasca dentro il patriarcato deve essere consapevole di abitare lo scalino più alto di una gerarchia di ingiustizia. Dire “ma io cosa c’entro” è infantile e furbo. Non hai colpe, perché la colpa è individuale, ma ha una responsabilità etica e collettiva.
Vi lascio altri appunti che avevo preso da questo libro davvero prezioso:
Quando un complimento diventa una molestia? Dipende dal contesto ed è sempre chi subisce a decidere. C’è la convenzione che le donne vivano avendo l’obiettivo di essere desiderate. Se c’è il detto “Volere è potere” per le donne il potere è essere volute, desiderate. Ma è un inganno, essere volute ti rende passiva, volere qualcosa ti rende attiva, ti educa a scegliere. Siamo cresciute con una pedagogia tossica.
Lo stupro non è desiderio fisico ma una forma di potere.
Tutte le espressioni come “avere le palle” “prenderlo in culo” ed “essere fottuti”. La sovrapposizione linguistica tra sesso penetrativo e petere è presente nella società patriarcale, perché non si usa solo il sesso maschile come immagine ma anche come capacità d’uso, quello di penetrare. Perchè il maschilismo concepisce il potere come qualcosa che si esercita contro qualcun altro.
Victim blaming: quando ci si concentra su cosa possa aver fatto la vittima
Slut shaming: mentre agli uomini è concesso parlare liberamente della propria sessualità, alle donne non è concesso.
Insulti sessisti e i doppi standard: esempio quando un uomo che va a letto con tante donne è un grande ma una donna che va a letto con tanti uomini è una poco di buono
Revenge Porn: condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso del o della protagonista. E’ una violazione dell’intimità, indifferentemente dal genere della persona. Provoca imbarazzo, è una mancanza di rispetto ed è una violenza psicologica.
Body shaming: far vergognare una persona per il proprio corpo insinuando che non vada bene e che non stia rispettando i canoni di bellezza imposti dalla società (anche quando le donne hanno ruoli più corposi devono anzitutto mantenere alto lo standard di piacevolezza. La “bella presenza” sul lavoro è richiesta soprattutto tra le donne) inoltre si è instaurato il concetto “se sei meno bella allora sei meno donna” perché l’uomo deve essere forte e conquistatore mentre la donna deve farsi conquistare e quindi essere sufficientemente bella per fare la fatica di conquistarla).
Discriminazione legata al peso. Le persone grasse hanno meno probabilità di ottenere un posto di lavoro perchè essere grassi porta con sè una serie di pregiudizi, partendo dall’essere pigri al non prendersi cura di sè. Spesso i medici sbagliano le diagnosi perché qualsiasi problema viene attribuito al peso
Invito a interessarsi alla politica perché <<Ogni tua scelta personale ha un impatto sulla tua vita si quella di chi ti è vicino e in generale sulla società. Affermare “non mi interesso di politica” equivale a dire: “non mi interessa di ciò che accade, non mi interesso del mondo e di come decido di viverci”>> (es. Se mio marito è violento e io non ne parlo con nessuno non scoprirò mai che in realtà questo accade a 1 donna su 3)
Tre ciotole è il libro più recente di Michela Murgia, pubblicato a maggio 2023. E’ una raccolta di racconti senza un dichiarato fil rouge ma che hanno vari dettagli autobiografici (una protagonista ha un tumore, un’altra storia è ambientata in Sardegna..).
A settembre sono stata con alcune persone del bookclub (ciao Francesca, Angela e Cristian, parlo di voi!) alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma perché avevo scoperto che nel maggio 2022 Michela Murgia aveva registrato cinque intitolati “Sex and the Gallery”. In cinque puntate la scrittrice Michela Murgia ci parla degli effetti politici e non solo artistici della rappresentazione del corpo delle donne raffigurate nelle opere d'arte realizzate dagli artisti uomini e quindi di come un artista non raffigura solo ciò che desidera, ma educa l'occhio di chi guarda ad osservare il suo desiderio assumendolo; della differenza tra erotismo e pornografia e di come anche i siti porno debbano credito a un certo modo di fare arte; del concetto di "femminilità" e del peso quotidiano che tutte le donne devono sopportare: l'impatto di sessualizzazione del proprio corpo.
Michela Murgia conosceva molte persone tra cui anche Maria Luisa Frisa, critica di moda e arte, e nel 15 maggio 2022 avevano registrato una diretta su Instagram per parlare di moda e sostenibilità. La diretta era molto bella, avevo preso degli appunti dei passaggi che mi avevano colpito di più tra cui il paragone tra i canoni estetici occidentali e quelli orientali, perché la moda prende ispirazione da tutto mondo, riflessioni sul proprio armadio (quello di Michela) e la sostenibilità in un settore che si basa sui trend. Qui il link per vedere la diretta:
Tra gli altri libri della scrittrice Michela Murgia ci sono Accabadora per il quale ha vinto i premi Campiello, Dessì e SuperMondello, God Save the Queer (pubblicato nel 2022) e incentrato su un altro tema sul quale era particolarmente ferrata, ovvero quello del catechismo femminista e Morgana, una raccolta di 10 storie di donne rivoluzionarie per la cultura femminista.
Volevo condividere con voi anche come Michela Murgia ha affrontato la morte, con che argomentazioni ha deciso di convivere con la sua malattia e come è stata esemplare per noi lettrici/lettori. Durante e dopo il periodo più duro della pandemia, la scrittrice aveva già iniziato a raccontare sui social che era ammalata, senza condividere troppe informazioni. Nel primo semestre del 2023 aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui rivelava la sua malattia e che le mancavano pochi mesi di vita, è stata un’intervista stupenda e vi lascio qui il link.
Nel marzo 2024 andrà in scena al Teatro Carcano lo spettacolo Stai Zitta a cui Michela Murgia stava lavorando da qualche anno con le tre attrici protagoniste. Andiamo insieme? Qui il link per acquistare i biglietti: https://teatrocarcano.com/eventi/stai-zitta-2324.htm
Martedì 10 ottobre 2023 si è tenuto il 17esimo incontro del mio bookclub, durante la zoom call ho preso appunti degli spunti di libri, film e serie tv delle partecipanti, vi lascio qui sotto le note:
Annabella L.: ha suggerito di esplorare tutto il tema della famiglia queer di cui Michela Murgia si è fatta portavoce nei ultimi suoi mesi di vita. Annabella ci ha fatto notare come già in Accabadora, un romanzo del 2009 pubblicato da Murgia per il quale ha vinto numerosi premi, parlava già di affiliazione d’anima. Alessia S. faceva notare che su Audible è disponibile l’audiolibro letto proprio da Michela Murgia stessa. Io non l’ho mai letto e mi iscriverò al periodo di prova del sito per ascoltarlo!
Angela V. sulla scia del libro “Il mondo deve sapere” ha suggerito due serie tv ambientate nel mondo del lavoro, The Office, nota per il suo cinismo e la sua irriverenza e Mad Men, una serie abbastanza epica perché ambientata a NY, nel mondo del marketing, con dei protagonisti spietati e altri molto umani, un mix di mondi, di bugie e segreti.
Claudia ha consigliato il Social Women Talk, degli incontri annuali che si tengono a Roma. La terza edizione si è conclusa a settembre all’Ara Pacis ed era dedicato al web. tra le varie persone che hanno partecipato con un intervento c’era l’avvocata Kathy La Torre. Vi lascio qui il loro profilo Instagram da tenere monitorato per il prossimo incontro!
Ilaria ha raccontato che la prima volta che ha sentito nominare Michela Murgia è stato durante il programma televisivo Facciamo che io ero di Virginia Raffaele. Qui il link per guardare il video-parodia.
Chiara S. ha condiviso invece la pagina Instagram @LaDonnaACaso che pubblica sul proprio profilo titoli e articoli di giornale sessisti. Qui il link alla pagina