Questa rubrica esce settimanalmente il giovedì pomeriggio tranne quando ho bisogno di più tempo per raccogliere consigli interessanti o voglio prendermi più tempo per scriverla, però almeno so che così vale la pena pubblicarla. Quindi eccoci qui con delle belle chicche:
Nella newsletter di Senza Rossetto e anche nella newsletter di Conosco Un Posto di questa settimana facevano riferimento a un link di un articolo su Marie Claire in cui si parla della solitudine ai nostri tempi. L’articolo a sua volta si rifaceva a un altro pubblicato sulla testata The Atlantic. Cosa spiegano questi due articoli? Che ci sentiamo soli non tanto perché abbiamo pochi amici, anzi abbiamo accesso a un potenziale enorme grazie ai social, ma ci passiamo poco tempo insieme e quindi non riusciamo a stabilire dei legami profondi quanto sentiamo di aver bisogno e ancora: abbiamo tanti amici ma sono tutti “scollegati” tra di loro: una persona l’abbiamo conosciuta a lavoro, una a scuola, una a un bookclub, una tramite i social.. ma tra di loro non si conosco e quindi non potete fare uscite di gruppo, dovete fare degli incontri singoli che naturalmente sono più complicati da organizzare. L’articolo secondo me non ci deve dare delle soluzioni ma offrirci uno spunto di riflessione per pensarci su e agire.
Nota personale: io sono davvero felice di aver creato un bookclub, non solo perché ho trovato un gruppo di persone con il quale condividere una mia grande passione ma anche perché tramite gli incontri dal vivo ho trovato anche delle amicizie. Domani per esempio abbiamo una gita a Venezia e non vedo l’ora, da una parte perché potrò conoscere meglio delle persone con le quali so già di avere qualcosa in comune e dall’altra perché gli incontri dal vivo sono delle esperienze nettamente più emozionanti in confronto a parlarsi in una chat o attraverso lo schermo di un pc. Anche quando ho aperto il mio profilo Substack un anno fa avevo il desiderio di creare una comunità di persone che amano approfondire come me altri temi oltre ai libri come cinema, mostre d’arte, l’amore per la Corea.. è più complicato perché è meno verticale come tema però ho già conosciuto un bel numero di persone belle e piano piano continuerò a organizzare incontri dal vivo, senza pressione e senza renderla una perfomance.
Moriremo tutti ma non oggi di Emily Austin
Ho letto questo romanzo che mi hanno spedito dalla casa editrice Blackie Edizioni. Avevo visto la copertina già online un po’ di volte e quando ho letto la trama ero curiosa di saperne di più. E’ il racconto in prima persona di una giovane adulta che soffre di depressione e attacchi di panico ma fa anche tanto ridere perché ha un modo di pensare e di comportarsi che funziona nella sua testa ma non in un mondo convenzionale. Un altro modo per dirlo è che: dice tante cose che penso anche io ma che non dico ad alta voce . Si toccano quindi temi come la morte, la malattia, l’omosessualità e lo stigma della salute mentale.
Mi hanno colpito alcuni ragionamenti che l’autrice fa fare alla protagonista: come la morte può definire che tipo di persona sei e che immagine avranno di te le altre persone, come descrive la sensazione di un attacco di panico, la quotidianità di una persona che soffre di depressione e mi ha fatto morire dal ridere come la protagonista vive anche i momenti più tragici perché spinta da un desiderio di creare meno disturbo possibile alle persone intorno a lei (quando fa l’incidente in auto, come vive l’esperienza di un anziano che le cede il posto sull’autobus vedendola con il braccio ingessato..)
Blacki Edizioni ha anche un bookclub e per il loro secondo incontro l’appuntamento è Domenica 10 novembre alle 19.30 da Ghe Pensi MI, Piazza Morbegno 2, io ci andrò e se vuoi venire insieme scrivimelo su instagram e andiamo insieme!
Nelle ultime settimane ho sperimentato un po’ con i capelli legati, ecco un po’ di foto! Devo dire che mi piace molto legare i capelli superando la classica mono-treccia o la coda, aggiunge un livello di complessità all’outfit e lo rende più interessante, questo è il mio invito per te a sperimentare e se lo condividi su Instagram taggami o mandami la foto che sto cercando altre ispirazioni!
Mostra di Botero a Roma
Il weekend scorso sono stata a Roma e sono andata a vedere la mostra di Fernando Botero a Palazzo Bonaparte. Il percorso espositivo è distribuito su due piani ed è diviso per temi, alcuni dei miei preferiti sono il primo (le riproduzioni di opere già famose ma nello stile di Botero, come vedete in foto), le nature morte, le denunce sociali. Oltre ai dipinti ci sono anche molte sculture (quella dell’uccellino e del cavallo erano veramente buffe e se ci ripenso anche a una settimana di distanza mi fanno sorridere, bello no?) e ci sono anche un buon numero di video che celebrano il successo mondiale dell’artista. E’ una mostra quindi molto completa, vedete tantissime opere famose dell’artista, sia bidimensionali che tridimensionali, se prendete l’audioguida (che vi consiglio, costa solo 1 euro in più) potete ascoltare anche tanti dettagli che altrimenti passerebbero inoserrvati e poi i video vi fanno vedere anche come parlava, come si muoveva e come si comportava l’artista con le sue opere. Il biglietto intero costa 18.50 euro compresa l’audioguida e vi consiglio di comprarlo il giorno prima online perché nel weekend c’è una fila lunga e lenta se ti presenti senza biglietto (anche se c’è 1,5 euro di commissione se lo acquisti online). Il biglietto, compresi i costi di agenzia per acquistarlo online viene quindi a costare 20 euro, che mi sembra davvero tanto per una mostra ma almeno posso testimoniare io che ne valeva la pena, è fatta bene, soldi bene spesi.
Nel corso delle ultime due settimane posso dire che mi sono rifugiata nella visione di molti k-drama (serie tv corane) noti per la loro leggerezza (in termine di contenuti) ma (grande rivelazione) si impara anche tanto su come funziona il mondo in Corea del Sud.
Crash course in romance (Corso accelerato sull’amore) su Netflix
Storia di un insegnante di matematica di mega successo che soffre di traumi del passato e si innamora della madre di una sua allieva. La storia è carina e leggera quindi è molto facile da guardare (scusa ricorrente che userò per tutte e tre le serie che vi consiglio in questa rubrica di oggi).
La verità è che anche se guardare i k-drama può sembrare una cosa superficiale, si impara molto su come funziona la società coreana. In Crash Course in Romance potrete capire quanto sia prevaricante la pressione che la società in Corea del Sud mette sugli studenti e studentesse. Non basta andare a lezione a scuola, occorre essere i migliori della classe, iscriversi a corsi extra-curriculari per migliorare le competenze sulle materie studiate a scuola e ottenere il massimo dei voti, rinunciare a ore di sonno, sport, weekend liberi, limitare quanto mangiare per non addormentarsi con una pancia piena. Per questa ragione agli studenti è richiesto un impegno spropositato e ci sono casi di suicidio, di svenimenti, ricorso a farmaci e depressione. Ricordati però che la serie è leeeggera, quindi noterai questi dettagli se prendi nota mentalmente di tutti questi accadimenti, altrimenti faranno solo da cornice alla storia d’amore sopra citata e va bene anche così, non tutto deve essere un compito, a me piace notare questi dettagli e spero che anche a te interessi.
La serie la trovi su Netflix.
Love next door, su Netflix
Un k-drama uscito proprio questo autunno 2024, quindi molto recente e nel cast ci sono degli attori molto famosi come i protagonisti come Jung Hae In e Jung So Min.
Anche questo è carino e leggero da vedere, si tratta di due amici di lunga data che si separano quando lei va a lavorare all’estero e si incontrano di nuovo da giovani adulti. Le loro famiglie anche si conosco da anni e ci sono tante side stories carine (tra cui quella della migliore amica di lei e il ragazzo che le piace che è molto bella e con un finale molto “moderno” per gli standard coreani -lo capirai quando lo vedrai).
Anche qui potrai apprezzare la semplice storia d’amore oppure potrai cogliere quei piccoli messaggi meno superficiali: lo stigma di non sapere cosa vuoi fare della tua vita anche se hai 30 anni, la paura di avere una persona cara ammalata, lo standard della brava mamma (quella che sta a casa e pensa solo ai figli o quella che si dedica alla sua carriera e si pone come esempio di persona che non rinuncia alla sua identità).
La serie la trovi su Netflix.
No Gain No Love su Prime Video
Altro k-drama uscito nell’autunno 2024, sempre una storia d’amore leggera e piacevole.
Tra le tre serie questa è quella in cui si trovano più facilmente temi che combattono convenzioni sociali ingiuste (non vanno nemmeno cercati da quanto sono palesi). La prima puntata inizia già con dei plot twist inusuali per gli standard coreani: il colloquio con tre candidati per una posizione lavorativa e la domande sessiste che vengono rivolte alla candidata e continua per buona parte raccontando le ingiustizie (un po’ romanzate) sul sessismo sul posto del lavoro.
La serie la trovi su Prime Video.
Fine dei miei consigli per questa settimana!
Ho aperto i commenti a tutti e tutte, quindi:
se ti è piaciuto un consiglio in particolare , fammelo sapere nella sezione commenti o in privato su Instagram così se la prossima volta sono in dubbio se inserire qualcosa almeno so che c’è qualcuno che apprezza!
se hai altri consigli simili, condividi pure qui sotto (tipo: ah ho letto un libro che parla proprio della solitudine della nostra generazione, oppure una podcaster che ne parla, un film..)
Se ti è piaciuto questo articolo sappi che ne ho pubblicati altri 13 con altri consigli quindi puoi recuperare quelli e puoi condividere l’articolo nelle stories o mandando il link a qualcuno a cui potrebbe interessare.
Ora tocca a te! Bye and thank you!