Libri, podcast e serie tv per approfondire la cultura del Giappone
Vi lascio i miei consigli per approfondire la cultura del Giappone
Love letter (film)
Love letter è un film giapponese del 1995 diretto da Shunji Iwai. Questo film me l’ha consigliato GwangMin perché è stato girato sull’isola Hokkaido, a Otaru, dove andremo insieme questo aprile 2025. E’ un film molto noto in Corea del Sud perché fu una delle prime pellicole giapponesi disponibili nel paese dopo decenni di censura.
Il film è particolarmente noto per la sua scena finale [continua a leggere ma rischi uno spoiler] in cui la protagonista urla ripetutamente rivolta verso una montagna la frase “Come stai? Io sto bene.” una scena che è entrata nella cultura pop.
Podcast Il Post: Viaggio a Tokyo
Condotto da Matteo Bordone (molto noto per il suo podcast Tienimi il bordone) e da Flavio Parisi, è un podcast prodotto da Il Post e pubblicato nel 2025. Ogni puntata è dedicata a un tema centrale nella cultura giapponese (l’acqua, il cibo, la tecnologia, i musei..).
Le ricette della signora Toku
Un film che vi farà venire fame ma vi farà capire anche la dedizione dei giapponesi per il cibo e anche per il lavoro. Disponibile su Rai Play.
Heaven di Mieko Kawakami (2009)
Romanzo giapponese, racconta la storia di un ragazzo che frequenta le medie e che subisce una grave forma di bullismo da parte dei suoi compagni di classe. I temi principali quindi sono bullismo e amicizia, perché il ragazzo nasce un’amicizia con una campagna di classe che guiderà tutto il racconto.
E’ una lettura davvero scorrevole ma a tratti dura perché il protagonista deve subire una violenza psicologica e fisica da parte dei suoi coetanei.
Due riflessioni che mi sono piaciute molto: quella sullo strabismo, perché il protagonista ha una forme grave di strabismo, ma è bello vedere come cambia la percezione di questo suo “difetto” fisico a seconda di chi lo vede (la mamma o l’amica VS i compagni di classe) e quindi la sua percezione di questa caratteristica fisica e tutto il ragionamento che ne fa se farsi correggere la vista o meno. L’altro tema interessante è un confronto (a quasi tre quarti del libro) tra uno dei bulli e il protagonista perché parlano faccia a faccia del rapporto vittima-bullo e spiega il ragionamento di chi compie atti di bullismo.

Neve sottile di Tanizaki
Ho iniziato a leggere Neve sottile perché è uno dei tre libri consigliati da Min Jin Lee autrice del bestseller Pachinko. L’ho scoperto seguendo la pagina Instagram Service95, una piattaforma che gestisce il bookclub di Dua Lipa. La cantante ha dedicato un incontro a Pachinko e all’autrice Min Jin Lee chiedendole di consigliare tre libri. Io avevo già letto due di questi e mi erano piaciuti molto, quindi ero fiduciosa che sarebbe stato così anche per Neve sottile.. e così è stato.
In genere i libri che mi piacciono di più sono proprio quelli che mi sono stati consigliati, che sia da un’autrice che mi piace come in questo caso, da un’amica con la quale ho molte passioni in comune o una persona che ha condiviso le proprie impressione su Instagram (in genere le raccomandazioni di Roberto Saviano).
Di cosa tratta
Nonostante sia lungo più di 500 pagine, è un romanzo davvero scorrevole e curioso.
È incredibile come mi sono affezionata alle storie delle 4 sorelle e delle loro famiglie e ogni volta che lo leggevo mi immaginavo i loro dialoghi.
La storia è quella di quattro sorelle in età adulta (due sono maritate, due no) che vivono la quotidianità e la priorità sembra che sia quella di mantenere la dignità della propria casata e di conseguenza seguire le convenzioni. Per questa ragione lo scopo dal primo capitolo è far sposare la terza sorella e permettere così anche all’altra di maritarsi.
Le vicende sono ambientate nella prima metà del Novecento nei pressi di Osaka, Kobe e Tokyo. Le ragazze devono sottostare a delle regole molto rigide di comportamento e questo detta anche i loro ritmi di vita.









Perché mi è piaciuto
È un libro che ho trovato interessante perché mi ha fatto capire alcuni costumi del Giappone che oggi si percepiscono ancora, come la pressione al matrimonio e la necessità delle donne di affiancarsi a un uomo anziché essere indipendenti. Alcune note infelici di questa cultura è come vengono valutati i candidati (e come viene valutata la potenziale sposa) in maniera fin troppo razionale. Il matrimonio in quell’epoca era un accordo commerciale e di onore per le famiglie e quindi veniva esplicitamente richiesto del tempo (settimane e mesi) per indagare la condotta del pretendente, la storia della sua famiglia, la salute dei suoi cari e dei suoi antenati. Non c’è nulla di romantico e anzi si parla delle persone come se fossero degli oggetti.
Il libro l’ho iniziato a leggere i primi giorni di ferie (luglio 2023) mentre prendevo il sole in piscina. Nonostante il peso (500 pagine) ho deciso comunque di portarlo con me in Asia perché mi attirava l’idea di leggere un libro ambientato in Giappone.. mentre esploravo per la prima volta Osaka, Kobe e Kyoto. E’ stata una coincidenza magnifica scoprire che il libro è di fatti ambientato proprio tra Osaka, Kobe e Tokyo!
Consiglio utile
Siccome è un libro giapponese, i nomi delle persone sono inusuali qui in Occidente e io faccio un sacco fatica all’inizio a ricordarmi i nomi, se anche per voi è così vi lascio per comodità i nomi delle sorelle e dei personaggi principali, vi sarà utile per i primi capitoli, poi vi abituerete. L’autore non li introduce con delle descrizioni ma li fa entrare in scena e solo dopo molte pagine capisci i gradi di parentela o conoscenza. Per i giapponesi la lettura è facilitata ma per chi vive in Occidente anche solo sapere che “koi-san” è un appellativo che si usa per la sorella minore, vi renderà la lettura più scorrevole.
Tsuruko: primogenita, vive a Tokyo con il marito, Tatsuo, e sei figli. Non è solo distante fisicamente dalle sorelle ma anche emotivamente.
Sachiko: secondogenita ma è il punto di riferimento delle sorelle perché si prende cura delle sorti delle due sorelle più giovani. E’ sposata con Teinosuke e hanno una dolce figlia di sei anni chiamata Etsuko
Yukiko: terzo genita, è di natura silenziosa, pacata, ama prendersi cura della propria famiglia
Taeko: l’opposto di Yukiko, è la più giovane, indipendente, non rispetta le convenzioni, dalla prima pagina fanno riferimento a lei come “Koi-san” ovvero “sorella più piccola”.
Io avevo preso il libro in biblioteca e qualcuno aveva scritto a mano nella prima pagina l’elenco dei nomi. Appena l’ho visto ho provato una sensazione di fastidio ma dopo aver iniziato il libro ho pensato che fosse stato un gesto carino per i futuri lettori quindi lo faccio anche io per voi.
La mia parte preferita
La parte però che mi ha affascinato di più è come le sorelle, in particolare Sachiko, interpretavano alcuni eventi del tutto casuali con una chiave di buon o cattivo auspicio.
Per esempio: ogni volta che Sachiko a Tokyo per un breve soggiorno, succede qualcosa di sventurato nella vita della sua famiglia? Allora non deve più andare a Tokyo. Questa stagione non riuscirà ad andare a vedere i ciliegi in fiori con la famiglia al completo? Sicuramente è un cattivo presagio. Una sorella sta male nello stesso periodo in cui un’altra deve prendere una decisione importante? Allora è un brutto segno.
Questo modo di leggere alcuni dettagli della quotidianità che a me sarebbero passati inosservati mi ha affascinato tanto. Tant’è che ho terminato di leggere il libro mentre ero sul volo di ritorno dal mio viaggio di quest’estate e una volta atterrata c’era un sole che sorgeva incredibile. Era un cerchio rosso fuoco, ancora molto basso vicino al segno dell’orizzonte e che non infastidiva gli occhi, l’ho guardato per tutto il tragitto dall’aereo all’ingresso dell’aeroporto e grazie a questo libro ho deciso di leggerlo come un segno di buon auspicio per il mio rientro dalle ferie e l’inizio di un nuovo periodo per me, vi lascio la foto e vi auguro lo stesso!
Qui il link per il reel di Service95 in cui ci sono i tre libri consigliati da Min Jin Lee